Vincenzo Benini
Nacque a Melegnano da Luigia Boiocchi e da Giuseppe il 10 gennaio 1890. Fu presto orfano di padre, che non vide mai. Ebbe quattro sorelle e quattro fratelli, due dei quali diventarono sacerdoti. Lavorò per alcuni anni nella bottega artigiana della sua famiglia in lavori di canestri, di stuoie e di manufatti con fibre e giunchi. Poi riprese la scuola con molti sacrifici, frequentando lezioni serali a Milano. Vinse un posto al Collegio Borromeo di Pavia e nell’estate del 1919 si laureò in medicina presso l’università di Pavia con la massima votazione di 110/110. Vinse un concorso a Padova come ostetrico e ginecologo, poi venne a Melegnano all’Ospedale Predabissi ( oggi sede del nostro Istituto ) e vi rimase dal 1922 al 1926 sotto la direzione del prof. Carpi e del prof. Reina. Con Benini iniziava a Melegnano l’era della nuova e moderna assistenza con un personale sanitario più preparato e con materiale profilattico moderno, per una migliorata assistenza alle partorienti. Gli fu assegnato il “Premio Nazionale De Gasperis per la Missione del Medico”. Fu benefattore e amico della Casa di Riposo, era presente con interesse e amore là dove vi era sofferenza e malattia anche tragica e irreversibile, giorno e notte, in Melegnano e fuori Melegnano, nel freddo e nel caldo, con la sua inseparabile bicicletta, fino a tarda età.Il presidente della Casa di Riposo, Antonio Castellini, in occasione delle dimissioni del dott. Benini avvenute il 17 marzo 1966 così lo ricordava: “L ‘Amministrazione ha perduto con il dott. Benini il professionista di squisita bontà d’animo, di tatto ineguagliabile che attirava su di sé la benevolenza e l’assoluta fiducia degli ospiti di questa Casa ai quali oltre alle prestazioni mediche non lesinava parole di conforto, di ringraziamento e di speranza” In sua memoria era stato istituito il “Premio Benini” dall’Ente Comunale di Assistenza in Melegnano, un premio che era il riconoscimento pubblico per coloro che singolarmente o in gruppo si fossero prodigati nel settore dell’assistenza volontaristica e di solidarietà verso il prossimo.La Provincia di Milano gli conferì il premio Isimbardi nel 1968 con la seguente motivazione: “Per oltre trentaquattro anni medico condotto del Comune di Melegnano, ha prodigato le sue alte doti morali e professionali a servizio delle umane sofferenze. Il suo nome è in benedizione fra gli umili, testimonianza di alta solidarietà civile, sociale e di dedizione al lavoro da lui concepito come una missione, costantemente improntata da ogni genere di aiuti verso i più bisognosi, sempre beneficiati dalla sua gioiosa e silente bontà”. Morì a Melegnano il 29 Ottobre 1973